
..se hai una cicatrice ai lati della bocca. Presente? Ti scotti magari ..che ne so..con una patata bollente o ti tagli tenendo tra i denti un foglio di carta (ma ce ancora chi lo fa?), ed ecco il danno. Un taglietto insidioso, facinoroso, fastidioso. Ovunque la vostra epidermide cerchi di tappezzare il buco di fragili ostie di pelle, non sarà quella bella pelletta elastica che assecondava tutti i vostri movimenti, le vostre parole, le vostre urla, i vostri sorrisi appunto. Sta sempre lì, la piaga. Si innervosisce, si spazientisce, si apre, scozza un pò di sanguetto acquoso, si rificca sotto quella sua vestaglia farlocca, come il dormiglione che tira su le coperte quando entra la luce dalla finestra e si scopre i piedi. Non cicatrizza mai, deve farti passare
almeno per tutti i gironi dell'Inferno e poi, forse, ti abbandona, quando ormai molto probabilmente hai del tutto perso il sorriso. Così ridere a metà diventa qualcosa di più di un obbligo, diventa un mestiere. E l'equazione è facile: ridere a metà significa essere felici a metà. Perché se ridi vuol dire che alcune cose positive nella tua vita stanno accadendo, invece se ridi a metà è perché sì è vero stanno accadendo, ma non hai il
diritto di godertele fino in fondo. E poiché nelle equazioni puoi scambiare i membri, sommare, sottrarre, dividere, fare radici, ti viene spontaneo chiederti: ma è venuta prima la cicatrice o prima hai imparato a ridere a metà? Cioè ridi a metà perché hai la cicatrice o hai la cicatrice perché ridi a metà? In fondo, non ricordo davvero più perché mi ritrovo questa feritoia ai lati della bocca. Quindi si finisce per cadere in contraddizioni di questo tipo, da cui uscire è facile quanto uscire dalla frase è nato prima l'uovo o la gallina. E tutto ciò che di positivo sta succedendo nella mia vita, lo dimezzo, la lascio nel piatto, forse lo rimetto in frigo per periodi più affamati. Già, perché la fame è brutta ma a volte è anche bella, perché la privazione di una sensazione o di un sentimento è di norma molto più forte del suo soddisfacimento. Vorrei solo essere capace di godere (o dolermi) di tutto ciò che accade nella giusta misura,
in the right way.
Domani forse aggiungerò una pagina importante del mio novembre/dicembre duemilaesette. E vorrei poter ridere senza sanguinare.