28 agosto 2008

Jogging

I muscoli sono un pò acciaccati, in compenso guadagno una dose di endorfina a cui faccio sempre più fatica a rinunciare. Quelle nuvole che si accovacciano beate tutte intorno all'orizzonte e quelle chiome slanciate e frondose hanno sostituito la squallida parete bianca o il libro di turno o il solito pub, nella scenografia della mia vita. Sì forse sarò un inguaribile romantico (come dice quel minorato di Dawson), ma in questo borghesissimo jogging sto ritrovando il mio contatto col mondo, quello reale, fatto di sassi, buche, foglie, vento, cielo.
E la mia playlist è perfetta. Inizia con un capolavoro dei Morning Runner :)

26 agosto 2008

La cicuta sa di caffè

Hai presente quel fiore che ho colto alla spiaggia del pirata? E' appassito a pag. 283, mentre Oblomov trasloca in campagna e..bè, si toglie la vestaglia. Deflorato così, sul più bello. E io ho ancora le mani sporche di rosso, di quel rosso fiammante di cui sono fatti i sogni; in tasca, quel biglietto acquistato poco prima di partire, con appena 5 anni di ritardo. E' rimasto ancora lì, in lavatrice intendo. Che fine meschina anche lui. Ci pensi? Ci sono dei momenti in cui ti fai cogliere di sorpresa dal destino….sì, ogni tanto noi ci sediamo su una bella panca di legno, nelle nostre piccole prigioni mentali, e ordiniamo la nostra cicuta, con naturalezza, mentre il prete sciorina i suoi versetti in latino. E il prete ha la stessa faccia sputata del tuo fornaio, i versetti in latino, casualità, sono quelli che hai tradotto alla maturità….e la cicuta, la cicuta sa di caffè. Sai che ti dico? Preoccupati quando i tuoi incubi cominciano a diventare troppo realistici: c’è il rischio che ci finisci dentro per davvero. Quando ti svegli, butta giù 2 righe: è materiale prezioso. Chissà, potrebbe essere il copione del tuo prossimo ferragosto. Ma alla fine non angosciarti troppo: vedrai che la realtà è molto più squallida di quanto potevi anche solo immaginare. Riuscirai a dominarla con stile, quasi con stizza. Il punto è che quasi sempre ci svegliamo troppo presto per prevedere le conseguenze, o forse la qualità dei nostri sogni non arriva a cogliere quel triste meccanismo di causa-effetto che al disastro fa seguire la noia. Così, ti ritrovi con la camicia sporca di fango e, in mano, due asticelle di metallo che devi incastrare, ma ti manca il bullone. Cosa potrebbe succedere di peggio? ERRORE: mai porsi questa domanda. Quanto a torture psicologiche la realtà è molto più fantasiosa dei tuoi incubi. Ma è solo un trucco: se ci pensi bene, troverai una soluzione razionale. Ecco, mi dirai, allora rilassati. Invece no. A volte preferirei il panico. Quando sei impanicato, tutto è nuovo, anche quelle poche cose che credevi di sapere. Sei tu e l’ignoto, le cose ti sfuggono di mano e hai paura di non uscirne più. Ma quando alla fine ne vieni fuori, qualcosa nella tua vita è cambiato. Un po’ di te è rimasto nell’ignoto, ma tu, tu ora puoi guardare nel nulla, senza perderti. Commettiamo sempre l’errore nella nostra vita di fermarci a un passo dall’abisso. Ci accontentiamo di sbirciare dall’alto, “evitiamo le buche più dure”, e viziamo il nostro cuore con le passioni più leggere.
E se invece morissi dalla voglia di saltare?
Io non temo il“dopo” che non conosco, ma il “dopo” che conosco sì, quello mi terrorizza. Non sai quanto vorrei non sapere cosa mi aspetta dopo…. ma, purtroppo, ho già le idee chiare. E’ il protocollo.