
C'eri tu in quel gomitolo di strade. Annodavi code di stelle filanti in mezzo a una folla di marmocchi. Io ero lì che mi annoiavo disegnando anelli sulla sabbia, il tuo libro ancora aperto sulle ginocchia. Poi ho sentito il tuo sguardo squarciare quelle mille cortine di fumo e albeggiare sulle placide distese dei miei pensieri. Avevi quel vestito turchese e i capelli raccolti a spirale, da una matita. E tu, implacabile, spargevi luce intorno a me, e coccolavi col tuo sorriso le mie malinconie. "Sofia!".
E quant'era soffice quel suono di passi sull'asfalto. Quel fluire di capelli sul tuo viso.
E quel bacio