25 dicembre 2007
Pills of Christmas' time (and more)
Ricorderò questa canzone.
Ricorderò come si vive per un mese quando hai una porta per/da il mondo e non puoi usarla.
Ricorderò di dire buongiorno alla prossima ragazza che mi confezionerà un pacchetto regalo.
Ricorderò che lavoro, esami e febbre a 39° sono un cocktail pericoloso che può far impazzire, ma che se lo mandi giù tutto d'un fiato, alla goccia, può darsi che tu rimanga vivo per raccontarlo e che tu sia troppo elettrizzato all'idea di essere sopravvissuto da non credere di esservi riuscito.
Ricorderò che le persone capaci di sorprenderti spuntano nella tua vita nei modi e nei tempi più inaspettati e che ti ci puoi affezionare anche se non li conosci dalla prima elementare.
Ricorderò che gli schemi con cui hai ragionato ieri, oggi possono essere già troppo antiquati e che mantenere la mente elastica non è qualcosa che si fa col Brain Training del Nintendo DS, ma un esercizio di scandalo continuo tra te e l'immagine che hai di te.
Ricorderò quella ragazza che mi invitò a sorridere in un momento di tristezza mostrandomi le cicatrici di un intervento da cui si era salvata dopo due notti di rianimazione.
Ricorderò infine quel violoncello e quel Bach e quella donna che suonava divinamente a Via del Babuino; ricorderò che, mentre fumavo seduto accanto a lei con gli ultimi pacchetti appoggiati sul marciapiede, sono stato sereno per un pò.
Best wishes. Andrea
20 novembre 2007
Working Class Hero
Oggi mi voglio dedicare una canzone. Di motivi ce ne sono diversi.
1.Innanzitutto un titolo di questo tipo, in questo periodo, riesce a esaltarmi particolarmente (intendiamoci..non perché io mi posso definire un eroe della classe lavoratricè, né tantomeno perché risveglia in me sentimenti pseudo-sovietici). Mi esalta perché riesco a inquadrarmi in un ruolo e questo ruolo sembra piacermi; mi sento attivo, scattante, anche nevrotico (che non guasta) e tutto questo mi piace, mi piace da impazzire. Come si dice nuovi lavori, nuovi oneri, nuove responsabilità. Che si aggiungono a quelle esistenti, prioritarie, e insieme si sommano, si intrecciano, stabiliscono un legame temporale e psicologico.
2.Inoltre ho notato che una volta postate, le canzoni sembrano sbucar fuori improvvisamente nel bel mezzo della programmazione Virgin Radio. Quindi ne approfitto per fare una scorpacciata di buona musica (che devo dire su quella radio non manca mai).
3.Infine volevo postare qualcosa con etichetta "musica" perché (forse) fra pochi giorni il mio curriculum musicale sta per essere felicemente aggiornato con un chiacchieratissimo concerto degli Editors allo storico club capitolino Piper. Quindi questa settimana sarà particolarmente dedicata alla sezione "musica" e questo vuole essere il post di introduzione.
12 novembre 2007
Sorridere fa male..
..se hai una cicatrice ai lati della bocca. Presente? Ti scotti magari ..che ne so..con una patata bollente o ti tagli tenendo tra i denti un foglio di carta (ma ce ancora chi lo fa?), ed ecco il danno. Un taglietto insidioso, facinoroso, fastidioso. Ovunque la vostra epidermide cerchi di tappezzare il buco di fragili ostie di pelle, non sarà quella bella pelletta elastica che assecondava tutti i vostri movimenti, le vostre parole, le vostre urla, i vostri sorrisi appunto. Sta sempre lì, la piaga. Si innervosisce, si spazientisce, si apre, scozza un pò di sanguetto acquoso, si rificca sotto quella sua vestaglia farlocca, come il dormiglione che tira su le coperte quando entra la luce dalla finestra e si scopre i piedi. Non cicatrizza mai, deve farti passare almeno per tutti i gironi dell'Inferno e poi, forse, ti abbandona, quando ormai molto probabilmente hai del tutto perso il sorriso. Così ridere a metà diventa qualcosa di più di un obbligo, diventa un mestiere. E l'equazione è facile: ridere a metà significa essere felici a metà. Perché se ridi vuol dire che alcune cose positive nella tua vita stanno accadendo, invece se ridi a metà è perché sì è vero stanno accadendo, ma non hai il diritto di godertele fino in fondo. E poiché nelle equazioni puoi scambiare i membri, sommare, sottrarre, dividere, fare radici, ti viene spontaneo chiederti: ma è venuta prima la cicatrice o prima hai imparato a ridere a metà? Cioè ridi a metà perché hai la cicatrice o hai la cicatrice perché ridi a metà? In fondo, non ricordo davvero più perché mi ritrovo questa feritoia ai lati della bocca. Quindi si finisce per cadere in contraddizioni di questo tipo, da cui uscire è facile quanto uscire dalla frase è nato prima l'uovo o la gallina. E tutto ciò che di positivo sta succedendo nella mia vita, lo dimezzo, la lascio nel piatto, forse lo rimetto in frigo per periodi più affamati. Già, perché la fame è brutta ma a volte è anche bella, perché la privazione di una sensazione o di un sentimento è di norma molto più forte del suo soddisfacimento. Vorrei solo essere capace di godere (o dolermi) di tutto ciò che accade nella giusta misura, in the right way.6 novembre 2007
Riti misterici

29 ottobre 2007
In The Deep
all the answers
to rest your heart upon.
But something happens,
don't see it coming, now
you can't stop yourself.
Now you're out there swimming...
In the deep.
In the deep.
Life keeps tumbling your heart in circles
till you... Let go.
Till you shed your pride, and you climb to heaven,
and you throw yourself off.
Now you're out there spinning...
In the deep.
In the deep.
In the deep.
In the deep.
And now you're out there spinning...
And now you're out there spinning...
In the deep.
In the deep.
In the deep.
In the silence,
all your secrets, will
raise their worried heads.
Well, you can pin yourself back together,
to who you thought you were.
Now you're out there livin'...
In the deep.
In the deep.
In the deep.
In the deep...
Now you're out there spinning...
Now you're out there swimming...
Now you're out there spinning...
In the deep.
In the deep.
In the deep.
In the deep...
23 ottobre 2007
La Rivoluzione Silenziosa. He's The Man.
16 ottobre 2007
Il Circolo delle Idee Latenti
Dovunque vadano le nostre idee una volta partorite, esse si incontrano periodicamente in qualche stanza impolverata e dimenticata del nostro encefalo. Non se la passano male, forse neanche si annoiano, hanno tante cose da raccontarsi e cosa c'è di più bello di un confronto sereno tra progetti non ancora realizzati, o di un meeting fra sogni nel cassetto, o di un dibattito acceso fra ambizioni e intenzioni. Chissà cosa si dicono. Forse si danno consigli. Oppure si consolano l'una con l'altra dandosi energiche pacche sulla schiena ed elargendosi nervosi sorrisetti di circostanza.15 ottobre 2007
E già il ritmo cala..ahia
6 ottobre 2007
Fulmini e saette

La quiete prima della tempesta. Non ha paragoni, non teme confronti. L'aria è densa, umida, scattosa, elettrica, nevrotica. Fulmini alti nel cielo. E' Tà Tc'iuàng, un'esagramma dell'I-Ching, vuole dire Grande Forza, Grande Energia, "ciò che è grande è luminoso" dice Confucio. E per me è come una chiamata alle armi, sento che finalmente la mia natura è in sintonia con il resto, come un personaggio di Cime tempestose. Una similitudine che diventa sineddoche. Quei fulmini a mezz'aria mi sembra di sentirli, mi sembra di vedere da tutte e due le parti dell'occhio, sempre la stessa immagine. L'I-Ching ti aiuta a ritrovare il contatto con l'Universo, e io oggi mi sento un pezzo di cielo, un pezzo nero, incazzoso, che sprizza scintille.
La pioggia è bella perché ti permette di camminare a testa alta anche sei stai piangendo, diceva Jim. Io aggiungo che la tempesta è bella perché puoi urlare e confonderti con i tuoni.
30 settembre 2007
Il dramma delle pigre domeniche pomeriggio

Ascolto "The Weight of the World" di questi Editors fottutamente geniali. Mi sembra di sentirlo, il peso del mondo; ma no, ovviamente non è lavoro per me, non è lavoro per le mie spalle.
Eppure qui qualcosa pesa. Mi giro. Non c'è nulla.
Ci penso su. Ho come l'impressione di sapere cos'è. Ha a che vedere con la piuma e il sasso di Galilei. Lasciati cadere nel vuoto, toccano terra allo stesso istante.
Nel vuoto..
E qui intorno di vuoto ce n'è parecchio.
Secchiate di aria mi stanno massacrando la schiena.
E mi chiedo perché? penso ad un giorno d'incantesimo
e delle giostre d'ore troppo uguali mi ripago..
Mi alzo.
Cambio canzone.
28 settembre 2007
In support of our incredibly brave friends in Burma..

26 settembre 2007
Se non avessimo limiti, non potremmo superarli
Paradossalmente, con un tubo catodico sempre più arido, questi mini-capolavori del marketing hanno conservato quasi intatta quella raffinitassima capacità di giocare con le immagini e colpirti lì, dove la tua sensibilità è più vulnerabile, dove i miliardi di innumerevoli flash e deja-vu della tua vita si intrecciano con i tuoi ricordi, e le tue visoni.
Io, questa città, l'ho vista mille volte.
24 settembre 2007
Il mondo superiore
23 settembre 2007
Are the horizontal lines parallel or do they slope?
Vite parallele. Noi e gli altri. Noi e i nostri vicini di casa, che tornano ad avere una faccia, un nome e un cognome solo quando cambiano macchina o si comprano il cane. Noi e gli altri automobilisti intorno a noi, imbottigliati nel traffico, con i loro gesti meccanici, le loro espressioni imbronciate, i loro finestrini appannati, che si affannano, si pettinano, si truccano, si scaccolano e poi sbuffano, sbaruffano, sbatuffolano con tutti e con tutto, bipedi o quattroruote, uomini o semafori. Noi e i nostri contatti messenger, di cui a volte ci dimentichiamo, ma a cui non neghiamo mai uno sguardo incuriosito al nick o un pettegolezzo veloce quando aggiornano i blog. Noi e le persone intorno a noi. In mezzo, distanze variabili, giochi di specchi che ammiccano, biblioteche che nascondono vani, vani che nascondono altri vani, tutti chiusi, tutti segreti. Forse tutto questo comunicare non è che un gioco di inganni, forse siamo davvero tutti presi dalle nostre vite belle diritte, belle solcate, e non ci concediamo mai deviazioni, non mettiamo mai in discussione i nostri schemi mentali. O forse è vero il contrario, forse le nostre vite apparentemente rigide, si allungano lì con la manina a toccare il più possibile, a sporgersi col collo per annusarsi, scrutarsi, fischiettarsi a vicenda. Da quale punto possiamo osservare le cose come sono veramente?In fondo, il quinto postulato di Euclide nessuno lo ha mai dimostrato.
21 settembre 2007
Il cuore ha sempre ragione
Questa mattina mi sono svegliato con in mente questo vecchio spot ed era così "red" che non potevo non bloggarlo.
"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza.La vita umana non è altro che un gioco della Follia"
Erasmo da Rotterdam da L'elogio della follia
Andreon's New Clothes (presentatio)
Ma adesso Andreon's ha nuovi vestiti, o meglio non li ha affatto, quindi si sente in diritto di avere buoni propositi e anche di avere una presentazione d'eccezione. E per questo ho pensato di riproporre una citazione must, una vecchia conoscenza per i frequentatori del mio primo blog, liberamente copiata e incollata dai titoli di coda del film "The Big Kahuna".
Benvenuti nel mio nuovo blog.
Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.


