Nella vita di ogni studente c'è un momento in cui si entra in crisi.
Ci dicono che forse tutto quel vuoto fa venire le vertigini.
In fondo anche nelle migliori famiglie la casa va in tilt.
O, comunque, è destino che ogni tanto si rompe qualcosa e vorresti solo prenderla e fracassarla al muro.
Di solito, nei momenti più topici, c'è sempre una pecora nera.
Il caffè prende un retrogusto di zolfo e ti fa impazzire.
E' vero che una rondine vive di amore e caffè.
Come una caffettiera scassata è un uomo finito.
Il saggio diceva: casa nasconde ma la caffettiera ti abbandona.
Eppure l'astinenza da caffeina è un problema di contesto famigliare.
Uno studente senza caffè non fa la casa malandata.
Potresti obiettare che è un parolone.
E il povero studente, si sa, non ruba.
(Beh, l'amore non fa primavera.)
Ma se il caffè fa schifo e l'amore pure, si ha paura di aver sbagliato tutto.
Ti senti la testa gonfia e ti viene voglia di vomitare.
Cominci a camminare per calmarti, ma ti accorgi che solo l'amore sazia la sete di infinito dell'uomo.
Allora respiri piano, l'odore della notte ti paralizza.
E ti ricordi quando per un nonnulla ti mancava l'aria.
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